[Limitatamente ai libri II e IV:] Adelardo di Bath, Questiones naturales
Per un quadro generale delle fonti dell’opera, cfr. Geymonat, pp. xii-xvi. Sui rapporti tra il testo toscano e le Questiones lat. si veda inoltre F. Geymonat, Le Questioni filosofiche alla luce della nuova edizione delle Questiones Naturales di Adelardo di Bath, in Le parole della scienza. Scritture e tecniche scientifiche in volgare (secoli XIII-XV). Atti del Convegno (Lecce, 16-18 aprile 1999), a c. di R. Gualdo, Galatina, Congedo, 2001, pp. 299-305, dove l’A. sottolinea come il volgarizzatore traduca le Questiones «a volte con una certa libertà, correggendo e integrando: l’opera di Adelardo doveva apparire superata dalle acquisizioni scientifiche del periodo che separa i due testi, più di centocinquant’anni» (p. 300); non a caso infatti, confrontando il volgarizzamento sia con l’edizione Burnett del testo latino che con la precedente edizione Müller (risalente al 1934, basata su una tradiz. manoscritta parz. e su un’edizione quattrocentesca), emerge che le Questioni in volgare «traducono da una versione delle Questiones che si distacca spesso da quella dei codici più autorevoli per allinearsi con lezioni a volte deteriores più vulgate» (p. 300).