Daude de Pradas, Des Auzels Cassadors?oppure contaminazione di Dancus lat., Guillelmus falconarius lat., Gerardus falconarius lat.? (vedi Nota)
L’ipotesi del testo di Daude de Pradas quale fonte principale è avanzata da Ceruti, p. 9, n. 1 («in alcuni suoi capitoli [scil. del trattato provenzale] si riscontrano singolari somiglianze con altri del presente trattato»).
Diversamente Innamorati (in Arte della Caccia. Testi di falconeria, uccellagine e altre cacce, a c. di G. Innamorati, 2 voll., Milano, Il Polifilo, 1965, vol. I, p. 80) che - accogliendo la tesi di Tilander (cfr. Dancus, cit., pp. 14-15) - pensa ad una commistione dei tre trattati latini, che sola spiegherebbe i «bruschi scarti di tono» del volgarizzamento. Innamorati ripubblica poi il testo del Ceruti, senza però il prologo e il rubricario iniziale, che considera «estranei alla materia del trattato», e puntualizza come Ceruti non sia stato chiaro nel «determinare i passaggi dal testo anonimo provenzale alla traduzione latina e al volgarizzamento che egli dice toscano ma che sembra, invece, settentrionale» (p. 81).
Che ci sia un intermediario latino pare trovare conferma da quanto affermato in principio della versione italiana: «Questo Libro fue translatato de provinciale in latino; àci paraule che non fuorno intese per lo copiatore, ed imperò sono in provinciale instesso» [Malattie de’ falconi, XIV (tosc.>lomb.), p. 16]. Poiché tuttavia la supposta fonte latina non ci è giunta, rimane impossibile stabilire esattamente a che altezza sia avvenuta la commistione di fonti; per quanto riguarda la permanenza di parole provenzali, inoltre, essa è limitata ai capp. 16-20, 23-28 e 30-34 (cfr. in proposito H. Werth, Altfranzösische Jagdlehrbücher nebst Handschriften-bibliographie der abendländischen Jagdlitteratur überhaupt, «Zeitschrift für Romanische Philologie», XII (1888), pp. 146-191, a p. 154).
Sui trattati latini di falconeria cfr. B. Van den Abeele, Les traités de fauconnerie latins du XIIme siècle. Manuscrits et perspectives, «Scriptorium», XLIV (1990), 2, pp. 276-286; sulle fonti di Daude de Pradas, cfr. Tilander, Dancus rex, cit., p. 179 e Idem, Sources inedites des Auzels.