Henri de Gauchi, Livres du gouvernement des rois
Per un quadro generale della versione francese e per il censimento dei testimoni della traduzione italiana (con un saggio di confronto tra le due versioni), cfr. Di Stefano, Preliminari per un’ediz. crit. del Livro, cit.
In particolare, per il testo francese, cfr. p. 65, n. 4, dove è sottolineata l’ampiezza della tradizione d’oltralpe e la mancanza di un’edizione critica del Gouvernement: l’edizione Molenaer, infatti, è edizione semidiplomatica e discutibile di un unico ms. (cfr. p. 66, n. 4).
Per quanto riguarda il testo italiano, va tenuto presente che l’edizione Corazzini (l’unica integrale della più antica delle cinque versioni italiane), è inaffidabile sotto diversi aspetti; l’editore infatti «si dichiara a conoscenza di tre codici fiorentini [...], che, a torto, considera testimoni di “tre diversi volgarizzamenti”. Tra questi sceglie Na a base della sua edizione, riservandosi di correggere e integrare con l’ausilio degli altri due, spesso arbitrariamente e senza avvertire dell’intervento. Se si aggiunge che, per alcuni luoghi, Corazzini ricorre al testo latino, interpolandone interi brani da lui stesso tradotti, sarà facile dedurre il modesto grado di affidabilità della sua edizione» (Di Stefano, Preliminari per un’ediz. crit. del Livro, cit., p. 73).
Di Stefano censisce i nove testimoni della redazione italiana (cfr. pp. 68-72) e grazie a puntuali raffronti testuali isola una famiglia (di cui non fa parte Na dell’edizione Corazzini) il cui capostipite ‘alfa’ ha probabilmente fatto appello al testo latino per sanare una lezione guasta o una lacuna dell’archetipo (cfr. p. 79); tuttavia «in realtà, considerando che i tre passi citati si concentrano nella parte iniziale del Livro, si potrà dedurre che i propositi di restauro sulla base del testo latino [...] furono presto abbandonati, dato l’impegno troppo gravoso richiesto da una revisione sistematica» (Di Stefano, Preliminari per un’ediz. crit. del Livro, cit., pp. 83-84).