Armonia evangelica

Lingua: Latino

Edizione: Codex Fuldensis. Novum testamentum latine interprete Hieronymo ex manuscripto Victori Capuani edidit, prolegomenis introduxit, commentariis adornavit Ernest Ranke, Marburg, Elwert, 1868.


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[FW] Diatessaron, a. 1373 (fior.)
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Sulla complicata trasmissione del Diatessaron, cfr. la voce relativa nell’Enciclopedia Italiana, e F. Gambino, Un Diatessaron in terzine dantesche di fine Trecento, in La scrittura infinita. Bibbia e poesia in età medievale e umanistica, Atti del Convegno di Firenze, 26-28 giugno 1997, a c. di F. Stella, Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2001, pp. 537-580, alle pp. 537-540.

Per la fonte, cfr. Vaccari, p. III: «il [Diat.] toscano è troppo evidente che discende, chi sa per quanti anelli intermedi, dalla redazione del codice Fuldense». Di altra opinione lo studioso tedesco Peters, per cui cfr. Gambino, Un Diatessaron in terzine, p. 541: «anche la tradizione delle armonie in toscano servirebbe a recuperare alcune lezioni che risalgono a un’antica versione latina non ancora influenzata dalla Vulgata e che quindi sarebbero autenticamente diatessaroniche»; insomma le armonie in toscano, derivando da una tradizione parallela a quella del codice fuldense «assurgerebbero [...] al rango di preziosi testimoni per la tradizione occidentale» (Gambino, Un Diatessaron in terzine, p. 541, che tuttavia conclude: «gli elementi portati da Peters a dimostrazione di questa ipotesi sono [...] per ammissione dello stesso studioso poco stringenti»).

[FW1] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.)
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