[Statuto dell’Arte di Calimala di Firenze]

Lingua: Latino

Edizione: Inestistente

Nota: Cfr. Fiorelli, Gli “Ordinamenti di giustizia” di latino in volgare, in Ordinamenti di giustizia fiorentini. Studi in onore del VII centenario, a c. di Vanna Arrighi, Firenze, Archivio di Stato di Firenze (Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, 4), 1995, pp. 65-103, a p. 75, n. 49, dove si rimanda a due edizioni degli statuti latini del 1301-1302, per concludere tuttavia che «i due testi non si corrispondono tanto bene, per il contenuto e per l’ordine. Si è potuto ritenere il secondo ‘una traduzione italiana d’uno statuto latino non più conservato’ (A. Doren, Das florentiner [...])». Ancora F. Bambi, Il lessico giuridico negli Statuti bilingui delle arti fiorentine del Trecento. Saggio di glossario: lettera B, «Studi di lessicografia italiana», XIV (1997), pp. 5-122, a p. 8 (e n. 14), parla di giustapposizione, «per le parti in cui è [...] possibile», tra la versione lat. del 1301 o 1302 e il nostro volgarizzamento. Emiliani-Giudici, p. 2, indica senza ulteriori precisazioni cinque codici originali, di cui tre in latino (rispettivamente del 1302-9, del 1315 e del 1317) e due in volgare (che «contengono gli Statuti dell’Arte dettati, o per meglio dire riformati e tradotti in favella toscana»), già «spettanti al Consolato dell’Arte» e conservati nella Biblioteca Magliabechiana.


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[TM] Stat. fior., 1334
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