Ordinamenta Iustitiae Communis et Populi Florentiae anni MCCLXXXXIII (per i cap. 1-62), [Ordinamenti di giustizia fiorentini 1295-1324 (cap. 63-118)]

Lingua: Latino

Edizione:

  1. Bonaini, Gli Ordinamenti di Giustizia del Comune e Popolo di Firenze compilati nel 1293, «Archivio Storico Italiano», n.s., I (1855), pp. 37-71 [Proemio e 22 capp.]; Gli ordinamenti di Giustizia del 6 luglio 1295, in G. Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Firenze, Carnesecchi, 1899, pp. 384-432 [62 capp.].
Ristampa anastatica di entrambe le edizioni (in successione, senza soluzione di continuità) in Florentia Mater, Ordinamenti di Giustizia, 1293-1993, Firenze, SP 44, 1993. Cfr. inoltre Fiorelli, Gli “Ordinamenti di giustizia” di latino in volgare, in Ordinamenti di giustizia fiorentini. Studi in onore del VII centenario, a c. di Vanna Arrighi, Firenze, Archivio di Stato di Firenze (Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, 4), 1995, pp. 65-103, alle pp. 101-103.

Nota:

Per i rapporti tra la redazione latina del 1293 e quella del 1295, cfr. G. Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Firenze, Carnesecchi, 1899, pp. 384-432, alle pp. 170-171; cfr., in particolare, p. 171 per un esame dettagliato delle interpolazioni tra la prima redazione e le prime 27 rubriche della seconda.

Salvemini nota inoltre come l’edizione Bonaini riproduca in realtà la bozza su cui lavorarono i compilatori, mentre il testo vero e proprio degli ordinamenti del 1293 risulta perduto; la bozza conserverebbe tuttavia, a detta dello storico, un testo molto vicino a quello della redazione definitiva (p. 170).

Fiorelli ricorda che i capitoli latini aggiunti al nucleo originario dei primi 66 «si trovano raccolti organicamente nella compilazione conservata nel codice 3 della stessa serie [scil. la serie Statuti del Comune di Firenze, dell’Archivio di Stato di Firenze], che riproduce più o meno l’ordine della volgarizzata e vi aggiunge altri 18 capitoli con date varie fino al 1344» (v. Gli “Ordinamenti di giustizia” di latino in volgare, in Ordinamenti di giustizia fiorentini. Studi in onore del VII centenario, a c. di Vanna Arrighi, Firenze, Archivio di Stato di Firenze (Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, 4), 1995, pp. 65-103, a p. 76).

Alle pp. 101-102 Fiorelli pubblica due rubriche del testo latino (la XII e la XXX, rispettivamente alle cc. 11r e 17r del cod. 3 degli Statuti del Comune di Firenze dell’Archivio di Stato di Firenze).


Volgarizzamenti nella BTV

[OO] Stat. fior., c. 1324
Apri nella BTVIl testo volgare pubblicato da Emiliani Giudici è incompleto (per una banale svista) degli ultimi tre capitoli (116-118, corrispondenti alle cc. 49-50 del codice 2 della serie Statuti del Comune di Firenze, dell’Archivio di Stato di Firenze) degli Ordinamenti, pubblicati in Fiorelli, Gli “Ordinamenti di giustizia” di latino in volgare, in Ordinamenti di giustizia fiorentini. Studi in onore del VII centenario, a c. di Vanna Arrighi, Firenze, Archivio di Stato di Firenze (Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica, 4), 1995, pp. 65-103, alle pp. 96-100. Per uno studio esaustivo del testo volgare, cfr. Fiorelli, Ordinamenti; in particolare, si rimanda alle pp. 80-82 per la datazione del volgarizzamento e alle pp. 82-90 per la confutazione della presunta attribuzione del testo volgare ad Andrea Lancia. In merito ai rapporti con il testo lat., Fiorelli osserva come il testo volgare risulti molto ampliato rispetto alle versioni latine del 1293 e 1295: «ai primi sessantadue capitoli, che riproducono in veste toscana i sessantadue costituenti il testo del 1295, ne sono fatti qui seguire altri cinquantasei, aggiunti in date varie fino al 1324» (Fiorelli, Ordinamenti, p. 76). In merito ai rapporti tra lingua latina e volgare (per questi e per gli statuti in genere), cfr. le pp. 90-95; in particolare, alle domande: «il traduttore, da che lingua a che lingua ha tradotto? e c’è stato in ogni caso un lavoro di traduzione?» (Fiorelli, Ordinamenti, p. 90), lo studioso risponde: «quel latino nasceva proprio da un modo di ragionare e d’esprimersi diventato così naturale tra le persone cólte da non aver bisogno d’esser ripensato prima di prendere la sua forma scritta originale [...]. Quel tanto di nuovo che i vocaboli portavano con sé si riversava tante volte negli stampi così dell’una lingua come dell’altra, senza differenze» (Fiorelli, Ordinamenti, p. 91).

[OO1] Stat. fior., c. 1324 (2)
Apri nella BTVSi tratta degli ultimi tre capitoli (116-118, corrispondenti alle cc. 49-50 del codice 2 della serie Statuti del Comune di Firenze, dell’Archivio di Stato di Firenze) degli Ordinamenti in volgare, omessi dall’edizione Emiliani Giudici, Storia (testo [OO] Stat. fior., c. 1324).