Pietro Ispano, Thesaurus pauperum

Lingua: Latino

Edizione: Obras médicas de Pedro Hispano, a c. di Maria Helena da Rocha Pereira, Coimbra, 1973.

Abbr. TLIO: Thes. pauper., [CAP.], [n. par.]


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[T8A] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.)
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Il Thesaurus pauperum siciliano, trasmesso dal ms. 2QqE22 della Biblioteca Comunale di Palermo, del XV sec., dipende probabilmente da un ms. della stessa famiglia del Vat. Lat. 4425 (siglato V e censito nell’edizione Pereira), forse già contaminato (cfr. Rapisarda, pp. LXI, 147). Infatti il Thesaurus pauperum latino è fonte solo limitatamente ai capitoli 1-39 e 153-158; i rimanenti capitoli della redazione siciliana contengono ricette adespote di varia natura. Per un esame dettagliato della struttura del testo siciliano si rimanda a Rapisarda, pp. L-LVI, che rileva come alcune ricette provengano dalla Practica magistri Rogerij, altre dalla pseudo-Epistola di Ippocrate a Giulio Cesare, altre abbiano convergenze con un ricettario provenzale (ed. Brunel), una presenti «una singolare convergenza [...] con una delle ricette del Ricettario romano di Stefano Baroncello, edito da Ernst» (p. LV). Per il cap. 256 (sulle virtù del rosmarino), si rimanda a F. Fery-Hue, Le romarin et ses propriétés. Un traité anonyme faussement attribué à Aldebrandin de Sienne, «Romania», CXV (1997), pp. 138-192, alle pp. 147-148 e 156-157.

[GZ1] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.)
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