Pietro Ispano, Thesaurus pauperum
Il Thesaurus pauperum siciliano, trasmesso dal ms. 2QqE22 della Biblioteca Comunale di Palermo, del XV sec., dipende probabilmente da un ms. della stessa famiglia del Vat. Lat. 4425 (siglato V e censito nell’edizione Pereira), forse già contaminato (cfr. Rapisarda, pp. LXI, 147). Infatti il Thesaurus pauperum latino è fonte solo limitatamente ai capitoli 1-39 e 153-158; i rimanenti capitoli della redazione siciliana contengono ricette adespote di varia natura. Per un esame dettagliato della struttura del testo siciliano si rimanda a Rapisarda, pp. L-LVI, che rileva come alcune ricette provengano dalla Practica magistri Rogerij, altre dalla pseudo-Epistola di Ippocrate a Giulio Cesare, altre abbiano convergenze con un ricettario provenzale (ed. Brunel), una presenti «una singolare convergenza [...] con una delle ricette del Ricettario romano di Stefano Baroncello, edito da Ernst» (p. LV). Per il cap. 256 (sulle virtù del rosmarino), si rimanda a F. Fery-Hue, Le romarin et ses propriétés. Un traité anonyme faussement attribué à Aldebrandin de Sienne, «Romania», CXV (1997), pp. 138-192, alle pp. 147-148 e 156-157.