Roman de Tristan, Trist. Ricc. (per i capp. XII-L), romanzi del ciclo Lancelot-Graal e Rustichello da Pisa, Romanzo arturiano

Lingua: Francese

Edizione: Non identificata.


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[UJ] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.)
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Si attende una nuova edizione del testo (cfr. S. Guida, Per il testo della Tavola Ritonda. Una redazione umbra, «Siculorum Gymnasium» XXXII (1979), pp. 637-667, e v. A. Punzi, Per una nuova edizione della Tavola Ritonda, in Atti del XXI Congresso Internazionale di Linguistica e Filologia Romanza (Palermo, 18-24 settembre 1995), a c. di G. Ruffino, Tübingen 1998, t. 7, pp. 727-739). L’edizione Polidori è utilizzata ancora da Heijkant (La Tavola Ritonda, a c. di M. J. Heijkant, Milano, Luni, 1998) e da Trevi (Tavola Ritonda, a c. di E. Trevi, Milano, Rizzoli, 1999), alle cui accurate introduzioni si rinvia, sia per un’aggiornata bibliografia che per un’analisi della genesi del romanzo: con un’ottica volta alla ricostruzione dell’ambiente storico-culturale di produzione e ricezione del testo in Trevi, con particolare attenzione alle fonti arturiane interpolate e combinate tramite la tecnica dell’entrelacement in Heijkant (e su quest’ultimo aspetto cfr. anche D. Delcorno Branca, Per la storia del Roman de Tristan in Italia, «Cultura Neolatina», XL (1980), pp. 211-229, alle pp. 219-222).

Per i rapporti con il Trist. Ricc. (qui %US%) e con la versione francese in prosa del Tristan, cfr. D. Branca, I romanzi italiani di Tristano e la «Tavola Ritonda», Firenze, Olschki, 1968 (in partic., pp. 173-75), S. Guida, Sulle fonti della Tavola Ritonda, in Umanità e storia. Studi in onore di Adelchi Attisani, Napoli, 1971, vol. 2, pp. 129-155 (in partic. pp. 129-144), e M. J. Heijkant, La tradizione del ‘Tristan’ in prosa in Italia e proposte di studio sul ‘Tristano Riccardiano’, Nijmegen [1989], pp. 135 sgg.; per un’analisi volta a cogliere la complessa dialettica con il testo del Panciatich. 33 della BNCF, il Ricc. e le altre versioni tristaniane, cfr. A. Punzi, Arturiana italiana. In margine ad un libro recente, «Critica del testo», II/3, 1999, pp. 985-1007 (alle pp. 995-1000), e S. Iragui, The Southern Version of the Prose Tristan: the Italo-Iberian Translation and their French Source, «Tristania», 17 (1996), pp. 39-54. Si rimanda inoltre ad M. Eusebi, Reliquie del Tristano di Thomas nella Tavola Ritonda, «Cultura Neolatina», XXXIX (1979), pp. 39-62, per la proposizione di uno stemma condotto sulla collazione dei codd. relativamente al gruppo di episodi che deriverebbe dal Tristan di Thomas (capp. LXIII-LXVII del testo).

Un censimento completo dei testimoni della Tavola ritonda (con particolare attenzione alle versioni di Pal. 556 e di Pal. 564) un’ampia bibliografia e un quadro generale dei rapporti con gli altri testi tristaniani, sono infine esaurientemente delineati in Punzi, Per una nuova ediz., cit.